28 Luglio 2022, partenza relativamente tarda rispetto agli ultimi giorni. Usciamo velocemente da Lodève e ci incamminiamo per un sentiero, non troveremo nient’altro che natura fino al nostro arrivo a Lunas.
Ben presto il sentiero ci porta su una bella strada sterrata che sale, ma in modo costante, quindi per niente faticosa. Gli alberi alti ci proteggono dal sole, anche se finalmente la temperatura da un paio di giorni è tornata più accettabile.

Quando arriviamo in cima, questa parte di Francia si mostra in tutta la sua bellezza, il rumore del vento e la solitudine del posto rendono tutto un po’ magico. In cima ci concediamo una pausa, ci rilassiamo sdraiati sul prato quando in lontananza vediamo due persone, due pellegrine, avvicinarsi. Si fermano proprio dove siamo noi, perché siamo un prossimità di un bivio e consultano la loro guida cartacea.
Noi avevamo studiato un po’ il percorso e deciso di abbandonare il GR653 per prendere prima il GR7 e poi, successivamente, il GR de Pays Haut Languedoc et Vignobles: dovremmo risparmiare alcuni chilometri, più di 8 per la precisione.
Ezio, con il suo francese perfetto, si presenta e spiega a loro che prenderemo un’altra strada. Si convincono e ci seguono. Le due pellegrine si chiamano Isabell e Marie, le conosceremo meglio nei prossimi giorni, perchè cammineremo insieme per un po’.
Prendendo la scorciatoia, però, non immaginavamo di finire su un sentiero alquanto difficile, soprattutto nella parte di discesa: ci ritroviamo su un sentiero stretto, pietroso e piuttosto scivoloso, con alla nostra sinistra un bel precipizio. Inoltre, la pendenza a tratti è molto accentuata, forse, a saperlo prima, sarebbe stato meglio fare 8 km in più, ma con più tranquillità.
Quando raggiungiamo la strada a valle, tiriamo un respiro di sollievo e possiamo rilassarci. Poco dopo compare il paesello di Lunas, una piccola perla incastonata tra le montagne: il fiume che l’attraversa rende il tutto ancora più bello.
L’unico ostello presente, il Gîte Le Redondel, non è per niente bello: è piuttosto sporco. Io mi ritrovo in una stanza con un letto a castello, ma credo — anzi, ne sono sicuro dalla quantità di peli — che ci venga a dormire qualche gatto, che entra dalla porta finestra che non si chiude bene.
Nel bar sottostante facciamo la conoscenza di Maria, una donna italiana che vive da molto tempo in Francia e che si è fermata a Lunas prima di tornare a casa. Mi colpisce molto per la sua gentilezza e timidezza. Ha una storia molto triste, purtroppo, ma mi fa sorridere quando dice che non è un caso se io ed Ezio ci siamo incontrati sul cammino, per le differenze che ci sono tra di noi e per come stiamo imparando qualcosa l’uno dall’altro ogni giorno.