09 Luglio 2022, alle 6 sono già in strada, le strade di Embrun sono vuote e l’unica forma di vita che incontro è un cammello, quando passo vicino ad un circo, un incontro un po’ strano, che non mi sarei mai aspettato di fare in cammino. Scendo verso il fiume e prendo l’argine su cui posso camminare, il fiume è veramente tanto in secca, avevo già notato in montagna molti ruscelli senza acqua, la siccità di questo anno è veramente visibile e preoccupante. In un paio di ore arrivo nella cittadina di Savines-le-lac e al lago di di Serre-Ponçon, il panorama è sempre bello in questa zona. Non è la prima volta che vengo da queste parti, mi riaffiorano dei bei ricordi di quando ci avevo passato un weekend in un campeggio qui vicino. Dopo i ricordi belli arriva la malinconia di quei momenti, in cammino le emozioni, i ricordi, le nostalgie hanno un effetto amplificato al massimo.
Prendo il ponte che mi porterà dall’altra sponda del lago, se dovessi seguire il percorso del GR/Via Domitia dovrei salire sul monte di fronte, per scendere poi a Chorges, ma decido di continuare sulla nazionale N94 e camminare con vista lago, la strada è molta larga e posso camminare in totale sicurezza. Ogni tanto ci sono delle aree di sosta lungo la strada, con tavoli da picnic e all’ombra, che sfrutto varie volte per riposarmi, oggi la giornata è calda fin dalle prime ore del mattino. La tappa è relativamente corta, anche se l’ultimo rettilineo che mi porta a Chorges risulta infinito e completamente sotto il sole. Ormai ho l’acqua della camel bag veramente calda, trovo una casetta che mi sembra un piccolo bar sulla strada, in lontananza vedo macchine che si fermano, ma quando arrivo scopro che vende solo della verdura e non ha neanche dell’acqua da vendere. Mi rimetto in cammino e cerco di arrivare il più velocemente possibile a Chorges, quando la raggiungo alla prima fontanella che incontro metto la testa sotto il rubinetto per rinfrescarmi, oltre che a bere una quantità di acqua indefinita. Chorges risulta una bel paesello con un bel centro storico, l’ufficio del turismo è chiuso per la pausa pranzo, allora mi dirigo verso la chiesa per provare a chiedere ospitalità. La chiesetta è molto carina, è aperta e dentro trovo anche un po’ di fresco. Non c’è nessuno a cui posso chiedere e non c’è nessuno neanche al presbytère, che dovrebbe ospitare il parroco. Ritorno verso la piazza del paese e mi siedo ad un tavolino di un bar e prendo non una, ma ben 2 granite, nell’attesa dell’apertura dell’ufficio del turismo. Nel frattempo intravedo dall’altro lato della piazza un pellegrino con lo zaino in spalla e il bastone in mano. Praticamente è il primo vero pellegrino che vedo. Finalmente apre l’ufficio del turismo e mi danno solo brutte notizie, per dormire ci sono solo poche disponibilità e ad un prezzo veramente alto e mi consigliano di provare al campeggio appena fuori il paese. Bhe, ho la tenda e l’avevo già preventivato che a Chorges potevo dormire in tenda. Mi dirigo verso il campeggio, all’arrivo trovo il cancello chiuso e il pellegrino di prima seduto per terra. Gli chiedo se parla inglese, mi risponde in francese ma mi dice che è italiano, allora gli rispondo che possiamo parlare in italiano, ci presentiamo, lui si chiama Ezio e sta andando verso Santiago de Compostela, come me, inoltre è partito da casa sua e abita vicino a Pinerolo, praticamente siamo della stessa zona e stiamo facendo lo stesso cammino. Molto sfacciatamente gli chiedo se lui qui ha già una prenotazione e se dorme in tenda, mi dice che ha prenotato un bungalow per più di 60 euro, allora gli chiedo se vuole dividere la spesa, ovviamente accetta subito, siamo pellegrini e ci si aiuta e si condivide. Finalmente il campeggio apre, lui parla benissimo francese, spiega alla reception se possiamo dividere il bungalow e la proprietaria dice che non ci sono problemi. Il bungalow è in legno, è molto carino, la camera è un po’ piccola e anche il letto, ma ci adatteremo. Decidiamo di andare a fare un po’ di spesa per cena e successivamente ci concediamo un bel bagno rinfrescante in piscina, solo che la proprietaria del campeggio risulta un po’ antipatica, non fa giocare un bambino con una pallina in piscina, mi sembra troppo severa.
A cena ci conosciamo un po’ meglio, Ezio è un imprenditore da poco in pensione, ed è praticamente la prima volta che si stacca dalla sua azienda per concedersi del tempo solo per lui. E’ sposato e ha due asini e un lama come animali domestici, ma vivendo in campagna può permetterselo. Nella conversazione gli dico che la prossima tappa sarà Gap, ma lui mi risponde che invece “taglierà” dirigendosi verso Venterol, in questo modo dovrebbe guadagnare un giorno. Capisco che la sua direzione è verso Arles e poi verso Tolosa, allora gli spiego che invece io sono diretto a Gap e poi verso Le Puy en Valley. Lui con tutta la sua tranquillità, che lo caratterizzerà per tutto il cammino, mi dice che se voglio possiamo camminare insieme, ognuno con il proprio passo e ci si vedrebbe a fine tappa, insomma un po’ di compagnia è ben accetta. Gli rispondo che ci penserò e domani mattina deciderò cosa fare. Ezio mi mette in crisi, ho studiato tutto un percorso verso Le Puy, però sono anche poco fiducioso sul percorso che ho tracciato con google maps, infatti per arrivare a Le Puy non ci sono percorsi o GR ufficiali. Sono molto combattuto su cosa fare, proseguire da solo verso Le Puy o seguire Ezio? Dopo un piatto di pasta sostanzioso, la notte arriva presto, Ezio si mette a letto, mi dice subito che si sveglierà presto, alle 4 del mattino, farà una abbondante colazione e poi si metterà in cammino. Mi metto a letto anche io, cosa farò domani non lo so ancora, ma farò l’unica cosa di cui mi fido, seguirò il mio istinto.
Max elevation: 942 m
Min elevation: 835 m
Total climbing: 1766 m
Total descent: -1789 m
Total time: 06:25:36