20 Agosto 2022, cinquantesimo giorno di cammino. Oggi affronterò la prima parte dei Pirenei. La tendinite tibiale non mi abbandona, ma grazie a cerotti, antidolorifici e un ritmo di camminata tranquillo, riesco a sopportare il dolore. L’inizio della tappa è abbastanza pianeggiante, se non per piccoli strappi in salita e discesa. Ben presto i Pirenei si mostrano in tutto la loro bellezza: il paesaggio è molto verde, e cammino in mezzo a praterie e pascoli.
Abbandono il GR per seguire la strada D918, che mi porterà al Col d’Osquich. Scelgo questa strada perché non so esattamente che tipi di percorso proponga il GR: se ci fossero sentieri sconnessi, con la mia caviglia sarebbe un grosso problema. L’asfalto, invece, mi dà un po’ più di sicurezza.
La giornata è bella e la salita è tranquilla. Poco prima della cima mi fermo in uno spiazzo adibito a parcheggio e belvedere; mi sdraio sotto un albero per un pausa, ma vengo interrotto da due motociclisti che mi chiedono se posso fargli una foto con le loro moto. Rimangono a bocca aperta quando gli dico che sto camminando verso Santiago de Compostela…partito dall’Italia. Nei prossimi giorni dovrò abituarmi a queste facce sorprese ogni volta che racconterò da dove sono partito.
La discesa mi regala una vista mozzafiato sulla vallata sottostante: questa parte di Francia si rivela una delle più affascinanti di tutto il cammino.

L’ostello che ho prenotato per la notte si trova proprio nel mezzo della vallata, prima di Saint Just Ibarre. Quando lascio la D918 devo tornare indietro di un paio di chilometri per raggiungere l’Accueil pèlerin chez Sandra o Maison Aotxania (non ho ancora capito bene come si chiama). È in pratica una fattoria/cascina. Mi accoglie la mamma di Sandra, e poco dopo appare anche lei, a cavalcioni di un quad guidato da un bambino che non avrà più di undici anni. Sta spostando le pecora, urlando per farle seguire fino al recinto. Una scena da film, direi.
La camerata è molto spaziosa, con diversi letti, e visto che sono solo posso scegliere quello che preferisco. Per la doccia bisogna invece uscire e andare in un altro stabile. Ormai la fine tappa segue un rituale preciso: registrazione, timbro sulla credenziale, doccia, bucato e adesso anche ghiaccio sulla caviglia malconcia, prima di riposare un po’.
Sandra mi chiede se ho visto un altro pellegrino, Frank, che dovrebbe arrivare oggi. Ma io, avendo fatto una strada diversa dal GR, non l’ho incrociato. Mi dice che non risponde al telefono. Frank arriverà distrutto mentre sto riposando. Scoprirò a cena che oggi è stato il suo primo giorno di cammino, e ha già i piedi devastati dalle vesciche. Eppure è una persona abbastanza esperta di trekking: mi mostra le foto del suo viaggio al campo base dell’Everest. Contrasta un po’ con come è arrivato oggi, ma le foto sono autentiche.
La cena è veramente buona, e mangiare sotto il porticato con vista sui Pirenei non ha prezzo. Dopo cena rimaniamo ancora un po’ a parlare, con un inglese elementare: né io né Frank siamo molto ferrati, ma non importa. Ci si capisce lo stesso, e il vino aiuta sicuramente.
Vado a dormire soddisfatto e felice: domani arriverò a Saint-Jean-Pied-de-Port. Non riesco quasi a crederci. È incredibile: sono arrivato al confine con la Spagna.
Max elevation: 563 m
Total time: 06:48:50


























