21 Agosto 2022, da qualche giorno mi alzo ad un orario più accettabile per me, intorno alle 6, da quando sono tornato a camminare da solo non ho più la necessità di svegliarmi presto. Per le 7 siamo pronti, inizio con Frank questa giornata di cammino, arriviamo quasi subito a Saint Just Ibarre, dove io mi concedo un caffè e Frank ne approfitta per curarsi le vesciche sistemandosi i cerotti. Oggi la giornata è nuvolosa, purtroppo il meteo da anche pioggia per domani, ma la vallata che stiamo percorrendo è molto bella, si susseguono una cascina dietro l’altra fino ad arrivare ad un bivio, dove io decido di salire al Col de Gamia seguendo la strada D120, mentre Frank seguirà le indicazioni del GR. La salita a tratti ha pendenze abbastanza dure, il traffico è ridotto praticamente allo zero, incrocio un motociclista e una macchina in tutta la salita e discesa. Nonostante sia nuvoloso, dalla cima riesco a intravedere in lontananza SJPDP e la montagna che dovrò affrontare domani.
In breve tempo raggiungo SJPDP e mentre la maggioranza dei pellegrini entra in città arrivando dalla stazione, come mi ha detto il mio amico Marco, io ho la fortuna di porteci entrare dalla Puerta de Saint Jacques. Devo dire che attraverso questa porta con orgoglio, ci ho messo 51 giorni ad arrivare fin qui, domani inizierò il cammino Francese, lascerò dietro di me questa Francia, che ho odiato in alcuni tratti, non è stato per niente facile attraversarla, ma forse è anche per questo che sto iniziando ad amarla, proprio nel momento in cui la sto per lasciare.
Appena attraversato la Puerta de Saint Jacques mi ritrovo in un contesto pienamente turistico, le strada sono piene di pellegrini e turisti, le attività commerciali sono tutte aperte. Vedo tutti questi pellegrini che sono appena arrivati, che domani inizieranno il loro cammino, con i loro zaini e le loro scarpe belle pulite, io sono arrivato con una fasciatura alla caviglia e con il segno dell’abbronzatura alle caviglie per i calzini. A SJPDP ci sono una infinità di ostelli, scelgo l’ostello La vita è bella solo per il nome, ma anche perché sono quasi sicuro di incontrare qualche italiano, ovviamente rimango un po’ sorpreso quando scopro che l’ostello è gestito da olandesi, ma come previsto ci sono degli italiani che domani inizieranno il cammino. Tra questi una coppia che lo farà con delle bici elettriche, ma con tutti i problemi fisici di lui direi che sta già compiendo una impresa, poi ci sono Filippo e Mauro, un ragazzo di Bologna e un romano ex carabiniere. Nel frattempo mi dirigo verso l’ufficio del turismo, per farmi timbrare la credenziale e ritirarne una nuova, per tutti i timbri che dovrò farmi applicare non mi basterà quella che ho. Alla volontaria con cui mi ritrovo a parlare gli chiedo se conosce qualche fisioterapista o qualcuno che può visitarmi per la mia caviglia, la tendinite mi sta facendo impazzire, ma mi fa notare che è domenica e non può aiutarmi in questo, ma per domani mi consiglia nella fase di discesa di fare una strada alternativa, che risulta essere con pendenze più dolci e accettabili e meno pericolosa. Per come sono messo prendo in serie considerazione di fermarmi un giorno, a parere di tutti la tappa di domani dovrebbe essere quella più difficile del cammino Francese, con salite e discese con pendenze molto forti. Non mi resta che riposarmi e vedere come starò con la caviglia domani, per decidere cosa fare.
Max elevation: 564 m
Min elevation: 208 m
Total climbing: 2178 m
Total descent: -2226 m
Total time: 07:26:58