03 Luglio 2022, oggi la tappa è cortissima, pochi km in cui cercherò di riprendermi dal morale un po’ basso e dai moltissimi dubbi che mi tormentano da ieri. Colazione al bar e mi incammino sulle stradine di Avigliana. Pochi metri e vedo il primo segnale che mi indica la via Francigena, il pellegrino con il bastone e dopo la prima freccia gialla che mi indica la direzione per Santiago. Sono solo a pochi da km da casa mia e vedo la prima indicazione per Santiago sul palo di un cartello stradale.
![Tappa2_AviglianaSantAnt_3](https://beinascosantiago.com/wp-content/uploads/2023/01/Tappa2_AviglianaSantAnt_3-225x300.jpg)
Continuo sulla via Francigena, la sacra di San Michele mi accoglie all’ingresso della valle di Susa. Il percorso prevede la salita alla sacra, ma non la farò, la mulattiera è ripida e faticosa senza zaino in spalle, figurarsi con lo zaino. Rimarrò a fondo valle e costeggerò la montagna su una pista ciclabile ombreggiata. In breve tempo arrivo a Sant’Antonino di Susa e mi dirigo verso la parrocchia a cui chiederò accoglienza come pellegrino. Arrivo poco prima della fine della messa e quindi devo aspettare prima di essere ricevuto da un ragazzo che si occupa di timbrarmi la credenziale e di accompagnarmi nell’alloggio dove passerò la notte. Nell’alloggio vive una persona, si chiama Vincenzo e si dimostra abbastanza scorbutico, anzi si percepisce proprio che gli stiamo dando fastidio. Comunque mi indica dove posso dormire, scelgo un letto, non ci sono lenzuola, quindi apro il mio sacco a pelo, il materasso puzza un po’, ma come tutta la stanza. Vincenzo con i suoi “modi gentili” mi ricorda che devo fare la donazione e di mettere i soldi in un cestino che si trova in cucina. Gli rispondo che al momento non ho contanti e che provvederò più tardi, anche se vorrei rispondergli che si chiama donazione e non obbligo di pagamento(in realtà ho solo delle banconote da 20 euro e non gliele voglio lasciare). Vado a pranzo anche perché capisco che meno tempo passo in quell’alloggio e meglio è. Al mio ritorno, Vincenzo con tutta la sua “felicità” mi avverte che sta per arrivare un altro pellegrino, si chiama Michèle, è francese e sta percorrendo la via Francigena ma con destinazione Assisi. Purtroppo non parla italiano e non parla inglese, comunque Vincenzo fa sentire tutto il suo “calore” anche a lui. E’ già quasi ora di cena e quindi con Michèle decidiamo di andare a mangiare qualcosa insieme. E’ il primo pellegrino che incontro e mi fa piacere cercare di scambiare due parole, ma si rileva un’impresa un po’ ardua, perché parla solo francese e io non capisco niente, ma tra google translate, qualche gesto con le mani e con due birre di aiuto riusciamo a comunicare. Capisco che è una guardia forestale in Francia e mi dice che cammina in quota, in montagna e poi a Firenze lo raggiungeranno sua moglie e suo figlio, con cui arriverà ad Assisi. Quando gli dico che la mia destinazione finale è Santiago, risponde con un wow e un sorriso, che mi regalano una bella energia positiva, mi dice che sono coraggioso e allora brindiamo. Torniamo verso la parrocchia, Vincenzo è sempre più scorbutico e non smette di continuare a punzecchiarmi perché oggi ho percorso solo 12 km. Allora esco fuori sul ballatoio, di fronte ho la montagna e il cielo diventa sempre più scuro, aspetto il buio e rimango un po’ con i miei pensieri per poi rientrare e mettermi nel letto per addormentarmi. Domani si va a Susa.
Max elevation: 462 m
Min elevation: 395 m
Total climbing: 1443 m
Total descent: -1460 m
Total time: 03:20:06