03 Luglio 2022, oggi la tappa è cortissima, pochi km in cui cercherò di riprendermi dal morale un po’ basso e dai moltissimi dubbi che mi tormentano da ieri. Colazione al bar e mi incammino sulle stradine di Avigliana. Pochi metri e vedo il primo segnale che mi indica la via Francigena, il pellegrino con il bastone e dopo la prima freccia gialla che mi indica la direzione per Santiago. Sono solo a pochi da km da casa mia e vedo la prima indicazione per Santiago sul palo di un cartello stradale.
Continuo sulla via Francigena, la sacra di San Michele mi accoglie all’ingresso della valle di Susa. Il percorso prevede la salita alla sacra, ma non la farò, la mulattiera è ripida e faticosa senza zaino in spalle, figurarsi con lo zaino. Rimarrò a fondo valle e costeggerò la montagna su una pista ciclabile ombreggiata. In breve tempo arrivo a Sant’Antonino di Susa e mi dirigo verso la parrocchia a cui chiederò accoglienza come pellegrino. Arrivo poco prima della fine della messa e quindi devo aspettare prima di essere ricevuto da un ragazzo che si occupa di timbrarmi la credenziale e di accompagnarmi nell’alloggio dove passerò la notte. Nell’alloggio vive una persona, si chiama Vincenzo e si dimostra abbastanza scorbutico, anzi si percepisce proprio che gli stiamo dando fastidio. Comunque mi indica dove posso dormire, scelgo un letto, non ci sono lenzuola, quindi apro il mio sacco a pelo, il materasso puzza un po’, ma come tutta la stanza. Vincenzo con i suoi “modi gentili” mi ricorda che devo fare la donazione e di mettere i soldi in un cestino che si trova in cucina. Gli rispondo che al momento non ho contanti e che provvederò più tardi, anche se vorrei rispondergli che si chiama donazione e non obbligo di pagamento(in realtà ho solo delle banconote da 20 euro e non gliele voglio lasciare). Vado a pranzo anche perché capisco che meno tempo passo in quell’alloggio e meglio è. Al mio ritorno, Vincenzo con tutta la sua “felicità” mi avverte che sta per arrivare un altro pellegrino, si chiama Michèle, è francese e sta percorrendo la via Francigena ma con destinazione Assisi. Purtroppo non parla italiano e non parla inglese, comunque Vincenzo fa sentire tutto il suo “calore” anche a lui. E’ già quasi ora di cena e quindi con Michèle decidiamo di andare a mangiare qualcosa insieme. E’ il primo pellegrino che incontro e mi fa piacere cercare di scambiare due parole, ma si rileva un’impresa un po’ ardua, perché parla solo francese e io non capisco niente, ma tra google translate, qualche gesto con le mani e con due birre di aiuto riusciamo a comunicare. Capisco che è una guardia forestale in Francia e mi dice che cammina in quota, in montagna e poi a Firenze lo raggiungeranno sua moglie e suo figlio, con cui arriverà ad Assisi. Quando gli dico che la mia destinazione finale è Santiago, risponde con un wow e un sorriso, che mi regalano una bella energia positiva, mi dice che sono coraggioso e allora brindiamo. Torniamo verso la parrocchia, Vincenzo è sempre più scorbutico e non smette di continuare a punzecchiarmi perché oggi ho percorso solo 12 km. Allora esco fuori sul ballatoio, di fronte ho la montagna e il cielo diventa sempre più scuro, aspetto il buio e rimango un po’ con i miei pensieri per poi rientrare e mettermi nel letto per addormentarmi. Domani si va a Susa.
Max elevation: 462 m
Min elevation: 395 m
Total climbing: 1443 m
Total descent: -1460 m
Total time: 03:20:06