15 Luglio 2022, oggi altra tappa breve. Notiamo che in questa parte di Francia l’ingresso e l’uscita dei paesi sono caratterizzati da enormi platani sui lati della strada, che rendono molto bello il tutto, ma anche a volte un po’ pericoloso il camminare; le macchine ci passano vicine e a volte siamo noi che dobbiamo aspettare dietro ad un albero il loro passaggio. La tappa presenta qualche saliscendi, ma camminiamo anche su strade sterrate in mezzo ai campi, che però con le temperature alte diventano abbastanza roventi!

Prima di mezzogiorno arriviamo a fine tappa, il contatto di Ezio che ci dovrebbe ospitare è stato trovato nell’elenco di persone che accolgono pellegrini, ma l’indirizzo a cui ci porta Google risulta essere su una strada di campagna, dove ci sono solo delle cascine in lontananza. Tra qualche difficoltà riusciamo finalmente a chiamare il nostro contatto, che ci dice che verrà a recuperarci lui in macchina, ma tra un mezz’oretta.Io e Ezio ci sistemiamo sotto l’unico albero presente, che ci fornisce quel poco di ombra per ripararci dal sole.
Finalmente arriva il nostro contatto, si chiama Stephan, ci carica su una macchina bella scassata, Ezio si mette davanti cosi può parlare in francese. Mi accorgo che Stephan ha un problema ad un braccio e quindi guida solo con la mano destra, con cui cambia marcia e parla anche al telefono, il tutto andando a velocità sostenuta. Ci porta prima ad un supermercato per fare un po’ di spesa, perché ci dice che vicino a casa sua non c’è niente.
Dopo quasi 20 minuti arriviamo al supermercato, Stephan risulta alquanto strano e non ispira molta fiducia, però ormai siamo con lui. Per fare ripartire la macchina ci tocca spingerla e dopo altrettanti 20 minuti imbocca una strada sterrata, che si inoltra nella campagne e dopo qualche minuto arriviamo a casa sua.
La casa risulta un po’ abbandonata a se stessa, ci fa accomodare in una parte della casa, dove passeremo la notte. L’odore non è molto buono ed è tutto un po’ polveroso. Un letto è di sopra, nella parte soppalcata e l’altro risulta essere un divano letto da aprire, alquanto fatiscente. Entro in bagno e il mio viso viene ricoperto da delle ragnatele, abbandonate pure loro dai rispettivi proprietari. Insomma, non è per niente un posto carino, però siamo in mezzo al nulla e non ci sembra il caso di andarcene, anche perché non sapremmo neppure dove andare. Come immaginavo il letto sopra risulta essere una fornace, in più controllo bene che non ci sia qualche ragno violino, ma ovviamente non ne posso essere sicuro. Proviamo a cucinare una pasta e invitiamo anche Stephan a mangiare con noi. Lui accetta e almeno per un momento sembra un po’ meno strano e meno potenziale “serial killer”.
Ci racconta la sua vita avventurosa, tra incidenti in elicottero in cui rimane in coma per dei mesi e giri del mondo in barca o viaggi con il circo per cui lavorava. Insomma una vita per niente monotona. Tra l’altro, nella sua rimessa poco distante, sono presenti delle auto storiche abbandonate, che risulterebbero anche di grande valore; a quanto pare, però, il nostro amico è solo un accumulatore seriale di roba, che poi lascia in abbandono. Bello il siparietto in cui, indicandomi, mi dice che ha notato che io ho visto quelle macchine, ma che posso guardarle e basta.
Quando verso sera io ed Ezio rimaniamo da soli, concordiamo sul fatto che, da soli, nessuno dei due sarebbe rimasto in un posto così abbandonato. Il fatto di essere in due ci ha dato la forza per rimanere.
Max elevation: 643 m
Total time: 06:26:55

















