11 Luglio 2022, visto la giornata di ieri, con Ezio decidiamo di camminare insieme oggi, ci aspettano un po’ di sentieri di montagna, la sveglia è suonata presto, la colazione è già pronta sul tavola della sala, dobbiamo solo accendere la macchina del caffè. Usciamo che è ancora buio, ma passano pochi minuti e il cielo inizia a schiarirsi, per pochi km seguiamo la strada, per poi iniziare a salire in mezzo ai boschi. Il sentiero a tratti si rileva una vera pietraia e i bastoncini da trekking diventano fondamentali. Ezio ha un passo veramente più veloce del mio, è molto alto e la gambata è molto più lunga della mia, quindi ogni tanto deve fermarsi e aspettarmi per non perdermi del tutto. Arriviamo in cima al colle de Buissonnet, siamo a poco meno di 1400, la salita è stata veramente impegnativa, ma mai avremmo immaginato che questo sarebbe stato il tratto più facile.
Il sentiero continua per un po’ in piano, come si dice siamo in plateau, il bosco ci regala degli squarci di luce molto belli con il sole dietro gli alberi. Di li a poco inizia la discesa verso Faucon du Caire, il sentiero diventa scivoloso, con queste scaglie di pietra che ti rendono instabile, soprattutto in un tratto in particolare, dal nome Ravin du mort, letteralmente da traduzione google “il burrone del morto”. Questo tratto è veramente pericoloso, con Ezio ci facciamo forza a vicenda, stare su questo sentiero, con lo zaino in spalla che fa da contrappeso appena scivoli un po’ con la scarpa , non è molto simpatico. Anche le scarpe che ho non risultano molto adatte per questo tratto, ci vorrebbero degli scarponcini da trekking di montagna. Per fortuna raggiungiamo il fondo valle e la strada, incrociamo quasi subito un pastore che ci chiede se siamo scesi dal quel versante, gli rispondiamo di si, allora lui ci chiede se abbiamo visti i lupi, io e Ezio ci guardiamo un po’ stupefatti, i lupi? Ci dice che in quella zona c’è un branco di 4/5 lupi, che ogni tanto scendono a valle per cacciare, pensandoci quando ero sopra mi sentivo come osservato e ogni tanto sentivo rumore nella boscaglia, ma probabilmente mi sto solo suggestionando dalle parole del pastore, che ovviamente Ezio mi traduce non capendo niente. Alla fine Ezio gli risponde che noi non l’abbiamo visti ma sicuramente loro ci hanno visto! La vallata è dedicata praticamente alla coltivazione di mele, mai visti cosi tanti alberi di mele, per tutta la strada fino al nostro arrivo a La Motte du Caire. Ovviamente la curiosità di prenderne una per assaggiarla è troppo forte, anche se sono ancora un po’ piccoline il gusto è già buono. All’arrivo ci dirigiamo direttamente verso l’unico campeggio, anche perché dalle nostre informazioni pare che sia l’unico posto dove possiamo trovare da dormire. Il campeggio è praticamente vuoto, il proprietario per la notte ci propone delle tende sospese, che io e Ezio accettiamo subito, non abbiamo mai provato questa esperienza.
Dopo una bella doccia e lavaggio dei panni, facciamo amicizia anche con i vicini, che sono appena tornati dai campi di mele. Alloggiano nei loro furgoni/camper, sono dei ragazzi italiani, che a quanto pare nelle pause tra un rave e un altro lavorano raccogliendo mele. Il problema che sono anche un po’ bestemmiatori e in lontananza si sentono bene, non mi da fastidio però penso che Ezio sia più cattolico di me. Alla fine la tenda non risulta comodissima per dormire, mi sveglierò svariate volte e anche il freddo si farà sentire un po’, ma di questo non mi lamento in questa estate caldissima.
Max elevation: 1437 m
Min elevation: 704 m
Total climbing: 1982 m
Total descent: -2338 m
Total time: 06:55:14