19 Settembre 2022, appena esco dall’albergue e mi affaccio sulla strada rimango scioccato: una fiumana di gente sul percorso. Non ho mai visto cosi tante persone in cammino.

In Galizia fa anche freddo al mattino, e con la nebbia c’è molta umidità, tanto che sono costretto a mettermi la felpa per le prime due ore.

A metà tappa arrivo alla pietra miliare che indica che mancano meno di 100 km a Santiago. Aspetto un buon dieci minuti prima di riuscire a fare una foto senza nessuno davanti. Tra l’altro, credo che la persona che ha sfregiato tutte le pietre miliari da diversi chilometri con “♥Max” sia la più odiata del Cammino: come minimo, la relazione con Max o è finita male…o non è mai nemmeno iniziata, con tutte le imprecazioni che sono state inviate.

Sono l’ultimo del gruppo ad arrivare a Portomarín. Li trovo tutti seduti in un ristorante italiano. Io sono molto scazzato dalla quantità di gente e comunico a tutti che voglio continuare a camminare oggi, anche perché la coda per l’albergue municipale di Portomarín è enorme.

Giancarlo, che ha un tendinite alla tibia ( e posso capirlo), decide di fermarsi. Con lui anche Mauro, anche Sara è a pezzi con i piedi e decide di fermarsi. Filippo e Alessandro invece decidono di ripartire, ma solo dopo aver pranzato con una carbonara. Io me la evito, saluto tutti e mi incammino: voglio arrivare al prossimo ostello in tempo e non rischiare di restare senza posto.

La parte finale della tappa è una salita tra i boschi, che affronto a un’andatura veloce, fino ad arrivare al piccolo pueblo di Gonzar, dove con Filippo e Alessandro troviamo posto all’Albergue de peregrinos. È un albergue piccolino, con una unica camerata da meno di 30 posti, che nel giro di un’ora si riempie, quasi tutti italiani, è presente un gruppo numeroso di ragazzi italiani che si è formato piano piano sul cammino: sono molto giovani e dagli zaini tirano fuori addirittura delle bottiglie di vino. Sono organizzati.

Lo stupore arriva ben oltre le 22, quando si presenta un coreano con la torcia frontale accesa. L’hospitalero è già andato via, lui non parla inglese e non capisce molto. Alla fine viene accompagnato al piano di sopra, nell’unico letto rimasto libero. Si toglie lo zaino, le scarpe, e si butta direttamente nel letto. Credo che camminasse da più di 50 km, perché in meno di un secondo già dorme.

Total distance: 29596 m
Max elevation: 727 m
Total time: 07:42:08
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