10 Agosto 2022, una delle tappe più dure. Mi sveglio che cerco di capire come sta il mio polpaccio, massaggio la zona con olio all’arnica e prendo una paio di pastigliette, mi preparo e metto lo zaino in spalla. Gli altri sono già tutti partiti, io sono l’ultimo ad uscire, a parte l’australiano che ancora se la dorme. Decido inizialmente di camminare sulla strada provinciale, in modo tale che se avessi qualche problema con il polpaccio posso chiedere un aiuto. Oggi è prevista una delle giornate più calde di quest’estate, non sono neanche le nove del mattino che l’afa e il caldo si fanno già sentire. Mi fermo in un piccolo paese per una pausa, continuo a massaggiarmi il muscolo con l’olio e butto giù altre pastigliette. Ho trovato un ritmo accettabile di camminata, su cui il muscolo si è adattato, anche se mi ricorda sempre che è contratto. I simboli del cammino di Santiago diventano sempre più frequenti, trovo la classica concha, la conchiglia stilizzata gialla su sfondo blu, su un muro di una chiesa chiesa e poco più avanti un cartello con l’indicazione del percorso. Cammino in mezzo a campi di girasole e praterie fino ad arrivare a L’Isle-Jourdain, dove raggiungo Ezio e Isabelle che mi aspettano in un bar, dove loro si stanno bevendo una classica Perrier, acqua frizzante con del limone, che strapagano, ma ormai loro ordinano solo questa acqua quando si fermano ad un bar, io invece ho eletto bevanda del mio cammino qui in Francia la Schweppes agli agrumi, non riesco a farne a meno di ordinarla. Mentre sono seduto mi arriva un messaggio di Eugenio, che è già arrivato Gîte di Giscaro, che mi avvisa di fare spesa da qualche parte, perchè al gîte gli hanno detto che non preparano la cena e il posto si trova in mezzo alla campagna. Non è una buona notizia, dobbiamo trovare un posto dove comprare qualcosa, siamo in pieno agosto e molte attività sono chiuse, comunque riusciamo a trovare qualcosa. Io nel frattempo riparto, sono più lento e ci metterò più tempo, anche se poco dopo incontro un bel lago e mi fermo per pranzare ad uno dei tanti tavoli da picnic che ci sono all’ombra degli alberi, il caldo aumenta vistosamente.

Le indicazioni del cammino mi portano su una strada sterrata, in mezzo alla campagna con di fianco la ferrovia, l’ombra diventa sempre di meno e il caldo aumenta sempre di più. Uso l’acqua che ho per bagnarmi la testa, ma ad un certo punto mi ritrovo in mezzo a dei campi, sento il caldo che arriva da sopra da sotto da ovunque, mi devo concentrare per non svenire, per non collassare, anche perché se collasso qui, in mezzo a questi campi, probabilmente ci potrei crepare. Vedo sulla mappa che a breve dovrei arrivare a un piccolo paese dove è segnata anche una fontana. Quando ci arrivo ho finito l’ultima acqua per bagnarmi la testa, il mio corpo reclama liquidi per non collassare, ma la fontana è chiusa, penso da anni, per strada non c’è neanche una persona. Disperato mi siedo all’ombra sui gradini della chiesetta. Guardando meglio la mappa mi segnala un minimarket a meno di 100 metri, non l’avevo notato quando era arrivato, la curiosità mi fa alzare e mentre sto per arrivare li davanti vedo una ragazza che sta alzando le saracinesche del minimarket. Sono le 16, orario di apertura, entro e vado diretto ai frigoriferi, dove compro acqua e due/tre lattine di liquidi zuccherati,. Pago e mi siedo ad un tavolino davanti al minimarket, inizio a bere, il collasso è scongiurato. Nel frattempo sento Ezio e Isabelle, che sono poco più indietro, sono a casa di una signora, che li ha fatti entrare in casa  propria per “rinfrescarli” un po’. La signora dice che oggi ci sono più di 40 gradi, che siamo dei pazzi a camminare con questo caldo. Ripresi dallo shock afoso, riprendiamo il tragitto e in breve tempo raggiungiamo Il Gîte Le Grangé, siamo stanchi e stremati, ma il posto è veramente bello.

Quando firmo il registro dell’ostello, mi metto a cercare la firma del amico Marco che era stato qui durante il suo cammino, gli mando la foto del registro, ovviamente gli fa un certo effetto. All’arrivo della sera la temperatura è decisamente calata, ceniamo insieme in questa sala dove prima di noi hanno mangiato chissà quanti pellegrini e subito dopo cena ci mettiamo nei nostri letti. Sono talmente stanco che mi sono quasi dimenticato del dolore al muscolo del polpaccio e il sonno mi prende immediatamente. Domani mattina partiremo molto presto, sarà ancora buio, ma almeno inizieremo a camminare ancora con il fresco della notte.

Total distance: 30571 m
Max elevation: 365 m
Min elevation: 184 m
Total climbing: 2319 m
Total descent: -2287 m
Total time: 09:50:25
Download file: Tappa40-Leguevin_Giscaro.gpx