19 Luglio 2022, partiamo che è ancora buio, però a queste sveglie cosi presto non riesco proprio ad abituarmi. Usciamo ben presto da Orgon e seguiamo le indicazioni del GR653D della via Domitia, oggi la strada è tutto in piano e ci fidiamo delle indicazioni bianche e rosse. Ci troviamo su strade sterrate e boschetti, ma camminiamo anche su asfalto, ad un certo punto entriamo nella tenuta Chàteau Romain, siamo circondati da vigneti, ovunque, la tentazione di prendere dei piccoli grappoli di uva è troppa grande e non riesco a trattenermi. L’unica pecca è che tutto questo tratto è sotto il sole, su strada sterrata bianca, il caldo si fa sentire eccome.
Dopo i vigneti della tenuta, vediamo il cartello di St. Remy de Provence, noto che siamo in una zona benestante della Francia, tutta la via che percorriamo per arrivare nel centro del città è costellata di villette, tutte quante hanno una piscina, piccola o grande che sia, con il caldo che fa il pensiero di tuffarmici dentro in una di queste si fa pressante nella mia testa, ma probabilmente verrei arrestato all’istante! Arriviamo all’ufficio del turismo, la città è piena di turisti, io sono alquanto “sfatto” dal caldo e vado a comprare qualcosa da bere al supermercato, mentre Ezio entra all’ufficio del turismo per chiedere dove possiamo dormire. Al mio ritorno Ezio mi da la brutta notizia, qui a St Remy de Provence non c’è un posto per dormire, tutto completo, dobbiamo proseguire e farci quasi 10 km in più per arrivare a Parodou, dove la parrocchia ci può ospitare. Decidiamo di riposarci un’oretta su delle panchine e poi riprendere a camminare, sulla strada nazionale, tra l’altro ci tocca salire e scavallare una montagnola, un 300 metri di dislivello che però si fanno sentire sulle gambe. In fase di discesa, rischio anche di essere investito da una macchina, che a velocità sostenuta prende la curva larga e per poco non mi cilindra, anche se sono a lato nella parte dedicata alla biciclette. Dopo la discesa, inizia un lungo rettilineo, tutto sotto il sole, che ci batte sulla testa con tutto il suo calore e in più il calore arriva anche da sotto, dall’asfalto, è veramente dura. Ci fermiamo sotto l’unico albero che troviamo su questo rettilineo, siamo veramente distrutti. Per fortuna Parodou è vicina e dopo un paio di Km entriamo nel centro del paese e ci sediamo al primo bar per bere qualcosa di fresco. Arriviamo davanti alla parrocchia, ma dobbiamo aspettare un bel po’ prima che la persona che avevamo sentito per telefono arrivi per aprirci, nonostante ci aveva detto che ci stava aspettando. La stanchezza della giornata e i più di 30 km fatti, molti dei quali sotto il sole, mi fanno sclerare per questa attesa, che secondo me è solo frutto di menefreghismo, mentre Ezio non la pensa cosi. Quando finalmente arrivano per aprirci, io ho le palle che mi girano e vorrei soltanto farmi una doccia e sdraiarmi nel letto, per fortuna Ezio con il suo solito “aplomb” rimedia al mio sclero e fa conversazione con queste persone. Abbiamo una stanza con dei letti a castello, ma ci siamo solo noi, il posto è carino e dopo una doccia e un po’ di riposo decidiamo di andarci a fare uno spritz, che pagheremo 10 euro l’uno, ci eravamo dimenticati di essere in una zona “benestante”.
Max elevation: 289 m
Min elevation: 71 m
Total climbing: 3025 m
Total descent: -3105 m
Total time: 11:36:57